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L'Università di Urbino in Argentina per stimolare l'imprenditorialità

Comunicato stampa pubblicato il giorno 02/05/2023

L’Università di Urbino sta facendo scuola a livello internazionale su come favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. Proprio in questi giorni alcuni docenti dell’ateneo urbinate sono impegnati in Argentina un tour che comprende quattro workshop con Università, centri di ricerca e imprese argentine (a Santa Fe, Mendoza, La Plata e Buenos Aires) durante i quali si discute di come fare emergere le vocazioni imprenditoriali degli studenti universitari e, più in generale, di come si può diventare imprenditori.

L’iniziativa è stata promossa nell’ambito delle attività del Consorzio inter-Universitario Italiano per l'Argentina (C.U.I.A.), di cui l’Università di Urbino è membro, che ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione bilaterale fra Italia e Argentina nel campo della didattica, della ricerca e dei rapporti con le imprese.

In questa serie di workshop si parla di “Imprenditorialità e trasferimento tecnologico”. Il tema, di grande interesse in Argentina, come d’altra parte anche in Italia, viene dibattuto per capire come fare emergere le vocazioni imprenditoriali, rispondendo alla domanda: “imprenditori si nasce o si diventa?” e, in ogni caso, come si fa ad apprendere l’imprenditorialità. Per l’Università di Urbino sono presenti vari docenti fra cui Alberto Renzulli, coordinatore del Consiglio Scientifico del CUIA e delegato di Uniurb per la cooperazione internazionale allo sviluppo, e Fabio Musso, Prorettore di Uniurb e organizzatore del ciclo di seminari, essendo anche docente di Economia e gestione delle imprese.

“La cooperazione fra Italia e Argentina – sottolinea il prof. Renzulli – prosegue con successo crescente da diversi anni, trattando molteplici temi, legati alle scienze e tecnologie, all’economia e al diritto, al patrimonio culturale e alle scienze sociali. Tutti temi che dal confronto fra i due paesi permettono di trarre spunto per apportare innovazioni e avviare collaborazioni fra imprese, amministrazioni pubbliche e istituzioni”.

“Il progetto di quest’anno – ricorda il prof. Musso – tocca un tema particolarmente sentito, che è quello dell’imprenditorialità e del come stimolarla. Il modello seguito dall’Università di Urbino, con il suo Contamination Lab, si sta dimostrando un esempio di riferimento a cui guardare per le metodologie avanzate che vengono applicate, come i modelli Lean Start Up e Lean Canvas. Il confronto con quanto si sta facendo in Argentina, che come l’Italia si sta impegnando per formare nuove generazioni di imprenditori, è oltremodo stimolante, confermando come la direzione che stiamo seguendo sia quella giusta”.

Una visione ampia e lungimirante quella dell’Università di Urbino che ancora una volta si pone al centro di circuiti internazionali che, oltre ad accrescerne il prestigio, portano nuovi stimoli e nuove conoscenze. Conoscenze che, nel caso di Urbino, non restano confinate fra le mura dell’ateneo ma vengono sempre più spesso riversate all’esterno a favore di imprese e istituzioni, guardando con particolare interesse ai giovani e al loro futuro. La delegazione urbinate in Argentina è completata anche dai professori Claudio Antares Mezzina e Domenico Scalzo, promotori di attività seminariali rispettivamente nei campi dell’informatica e delle Scienze politiche.

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