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A Urbino e Gradara, “Il Medioevo fra noi”. Dal 6 all’8 luglio un nuovo, ricco programma per la IX Edizione

Comunicato stampa pubblicato il giorno 03/07/2023

Giovedì 6 luglio alle 15,30 il palazzo ducale di Urbino aprirà le porte al convegno internazionale “L’altrove assoluto: medievalismo e orientalismo”, nona edizione della serie di incontri “Il Medioevo fra noi”. L’evento, ormai una pietra miliare per la cultura del nostro territorio e non solo, è organizzato dall’Università di Urbino in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche e vede consorziati diversi enti di primaria importanza nel panorama scientifico nazionale, tra cui il Polo Museale delle Marche, l’Istituto storico italiano per il medio evo e ben quattro dipartimenti universitari “di eccellenza” (il Dipartimento di Studi umanistici di Uniurb con gli omologhi di Trento, della Sapienza di Roma e dell’Alma Mater di Bologna)

Abbiamo chiesto a uno degli organizzatori del convegno, il professor Tommaso di Carpegna Falconieri, di spiegarci di che cosa si parlerà.

“I concetti da cui partiamo sono quelli di ‘altrove’, ‘esotismo’, ‘alterità’, cioè tutto quello a cui viene dato un significato soltanto perché viene guardato da un punto di vista che gli è opposto: pensate a parole come barbaro, nemico, straniero, diverso…. ebbene, anche “Medioevo e Oriente rispondono a questa caratteristica. Infatti, Medioevo è un’idea che esiste solo nella testa dei moderni: le persone vissute in quell’epoca non pensavano di certo di essere “medievali”, siamo noi che le abbiamo etichettate così. E allo stesso modo gli orientali sono tali soltanto nella testa degli occidentali. Un cinese non può essere orientale rispetto a se stesso… Insomma i due concetti di Medioevo e di Oriente sono simili fra loro, perché indicano qualcosa di “diverso da noi”. In pratica, il Medioevo corrisponde a un esotismo nel tempo, l’Oriente a un esotismo nello spazio (questa definizione così calzante la dobbiamo a Francesca Roversi Monaco). E c’è di più: sia il medievalismo, cioè la rappresentazione idealizzata del Medioevo, sia l’orientalismo, cioè l’analoga rappresentazione dell’Oriente, hanno avuto uno sviluppo storico parallelo e hanno conosciuto entrambi una fortuna immensa nell’Ottocento, che è stato il secolo della storia, della ‘scoperta’ delle origini delle nazioni e anche del più robusto colonialismo europeo verso, appunto, l’Oriente”.

Saranno affrontati argomenti particolarmente interessanti?

“Il convegno è interdisciplinare, come lo sono i partecipanti e il comitato scientifico [formato dai medievisti Francesca Roversi Monaco, Tommaso di Carpegna Falconieri e Umberto Longo, dalla filologa romanza Roberta Capelli, dalla storica dell’arte Geraldine Leardi e dall’italianista Salvatore Ritrovato, ndr]. Vi prenderanno parte autori, fotografi e studiosi provenienti da numerosi centri di ricerca, i quali si confronteranno fra loro e con il pubblico. Se si scorre il programma,  si potrà osservare come il medievalismo e l’orientalismo si incontrano in continuazione. Per esempio nelle “memorie di viaggio” che corrispondono ai “viaggi nel tempo”, nei castelli orientaleggianti costruiti in Italia nell’Ottocento, nella visione che aveva Pasolini del Medioevo come legatissimo all’Oriente in film come “Il fiore delle Mille e una notte e “Le mura di Sana’a”. Parleremo anche dell’orientalismo medievaleggiante della cultura pop (come nei manga giapponesi), di quello politico tipico dei paesi balcanici, di quello misterioso di Dracula, di quello onirico di Costantinopoli, e avanti e avanti lungo la via della seta, fino a raggiungere il Tibet. Questo incontro per noi è particolarmente importante anche perché costituisce l’occasione per presentare il Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) vinto dalle Università di Roma-Sapienza, Bologna e Urbino sul medievalismo in Italia tra la fine del Novecento e i primi venti anni del nuovo millennio. Per capire l’ampiezza e l’importanza del fenomeno basterà pensare alla quantità incredibile di rievocazioni medievali che si organizzano nella Penisola, e grandi autori come Italo Calvino, Umberto Eco e Dario Fo, i quali hanno raccontato il “loro” Medioevo attraverso opere conosciute nel mondo intero”. 

Tutti gli incontri sono aperti al pubblico. La sessione inaugurale sarà introdotta dal direttore della Galleria Nazionale delle Marche, dott. Luigi Gallo, dal Magnifico Rettore dell’Università di Urbino, prof. Giorgio Calcagnini, e dalla direttrice del Dipartimento di studi umanistici, prof.ssa Berta Martini. Le sessioni successive si terranno nell’Aula Magna del Rettorato. Al convegno si potrà assistere anche attraverso il canale YouTube dell’Università di Urbino al link uniurb.it/live.

Conclusione del convegno nella rocca di Gradara il pomeriggio dell’8 luglio con i saluti del sindaco Filippo Gasperi e la presentazione del libro curato da Roberta Capelli dell’Università di Trento, Fortune del Medioevo. Studi di medievalismo (Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2023).

Per informazioni: medioevofranoi22@gmail.com

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