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Inaugurato l’anno accademico 2023-2024 dell’Università di Urbino. Il Ministro Bernini: “Questo è un Ateneo con una grande tradizione e capacità di innovazione”

Comunicato stampa pubblicato il giorno 29/02/2024

Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 28 febbraio 2024 - L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ha inaugurato l’anno accademico 2023-2024, il 518° dalla fondazione. La cerimonia si è svolta nell’Aula Magna dell’Area Scientifico Didattica Paolo Volponi alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. 

In apertura il rettore, Giorgio Calcagnini, ha tenuto una relazione sul presente e sui numeri che registrano l’andamento dell’Ateneo: “Nel complesso la proposta didattica incontra il favore della popolazione studentesca, - ha detto - come attesta l’analisi dei dati ministeriali ANS basata sull’indice di attrattività degli Atenei italiani. Questa rileva per le Marche una quota di studenti provenienti da fuori regione pari al 38% degli iscritti e attribuisce alla nostra regione il quarto posto in uno specifico ranking, dopo Emilia-Romagna, Umbria e Abruzzo. Altrettanto significativo è che nella sequenza di questo quarto posto, Uniurb risulti prima tra gli Atenei marchigiani, con il 51% di studenti provenienti da fuori regione. Fatta questa premessa - ha aggiunto -  e considerando che il termine ultimo per le immatricolazioni è stato prorogato al 31 marzo, a oggi risultano 4.482 studentesse e studenti, un dato in linea con quello definitivo registrato lo scorso anno”. Tra i numeri riportati anche quelli che segnano un “trend ascendente per le studentesse e gli studenti laureati e che fa registrare un aumento (+ 6%) rispetto al dato dello scorso anno”. Un’altra buona notizia riguarda infine “la decisa flessione del tasso di abbandono degli studi universitari, un segnale che rinnova la nostra fiducia nelle azioni intraprese e la ferma volontà di ridurre ulteriormente il fenomeno dell’interruzione dei corsi”.

Quadro che restituisce “una visione di insieme incoraggiante, confermata anche dal Rapporto AlmaLaurea 2023 sulla condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Urbino” secondo cui “il tasso di occupazione, a un anno dalla laurea triennale e dalla laurea di secondo livello, risulta essere del 72% circa”.

A seguire la relazione sono stati gli interventi dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo, Manola Cascella, e del Consiglio degli studenti, Giovanni Alvarez. L’accento è rispettivamente andato sull'importanza strategica dei lavoratori e delle lavoratrici al servizio della comunità e sulla necessità di recuperare fiducia negli organi di rappresentanza  universitaria per guardare al cambiamento.

A prendere la parola è stata quindi il Ministro, Anna Maria Bernini, che ha  ricordato come il diritto allo studio rappresenti una priorità per tutto il Governo, con uno sforzo senza precedenti sul finanziamento delle borse di studio e sul tema alloggi.

“L'Università di Urbino - ha aggiunto a margine della cerimonia - è un Ateneo che tutti noi portiamo nel cuore, circondato dalla bellezza. È un’Università-comunità con una grande tradizione, storia e bellezza, ma anche con una spiccata capacità di innovazione. Il rettore sta facendo grandi passi verso l’internazionalizzazione, una strada giusta che occorre proseguire aprendo ancora di più agli studenti stranieri”. 

Al termine dell’intervento il rettore ha omaggiato il Ministro del Sigillo di Ateneo. 

La lectio magistralis del professor Lino Leonardi, docente di Filologia romanza alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dal titolo Razza, preistoria di una parola disumana, ha ripercorso il cammino di questo vocabolo, pronto a riemergere ogni volta “che si parla di migrazioni o di sovranismo. Essa - ha evidenziato - è entrata in tutte le lingue occidentali dall’italiano medievale, ma la sua origine è stata a lungo incerta, oggetto di discussioni tra i linguisti”. Ad illuminarne il percorso a ritroso, facendola risalire al francese haraz, termine che indica un allevamento di cavalli, una mandria, Gianfranco Contini. “Sebbene molti dizionari, anche quelli più consultati sul web, evitino di prendere partito - ha chiosato il professor Leonardi - nuovi argomenti confermano l’etimologia animale, eliminando ogni equivoco circa la natura disumana del concetto di razza, e suggerendo di cancellarla dalla Costituzione italiana”.

Hanno cadenzato la cerimonia diversi intermezzi musicali e letterari. Tra questi, in occasione del centenario della nascita di Paolo Volponi, la lettura per voce di Silvio Castiglioni di un testo di Enrico Capodaglio, a colloquio con lo scrittore e poeta urbinate. Una pagina che è tra quelle che accompagneranno la mostra inaugurata ieri a Palazzo Battiferri al termine dell’apertura dell’anno accademico: Volponi Novel 1924-2024 con le opere di Gianluca Costantini e curata da Tiziana Mattioli.    

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