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Giornata di studi a Palazzo Ducale il 16 aprile (ore 14)

Comunicato stampa pubblicato il giorno 15/04/2014

Arte, scienza e restauro. La collaborazione tra istituzioni per la tutela e conservazione del patrimonio culturale è il titolo della giornata di studi in programma il 16 aprile alle ore 14 a Palazzo Ducale (Serra d’Inverno - sala dei convegni) alla quale sono stati invitati a partecipare importanti studiosi tra cui Gianluigi Colalucci, fellow dell'Istituto Internazionale di Conservazione (IIC) e membro onorario dall'Associazione Culturale Arte Educatrice Museo di Roma, presidente onorario del Centro Internazionale per la Conservazione del Patrimonio architettonico (CICOP), presidente del progetto ASRI (Archivio Storico dei Restauratori Italiani). Colalucci,  che ha percorso tutto l’iter della complessa “parabola” del restauro essendone ancor oggi testimone autorevole, presenterà a Urbino “il restauro della Cappella Sistina”. Sarà Massimo Baldacci, pro Rettore ai processi formativi  ad aprire i lavori, al quale seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Valazzi, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche su “Il ruolo delle Soprintendenze nella tutela e conservazione: una collaborazione tra ricerca e formazione” e della professoressa Laura Baratin, coordinatore della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino su “La Scuola di Conservazione e Restauro di Urbino: didattica e ricerca nella formazione del restauratore”. L’evento vuole sottolineare il concetto di restauro quale terreno di intersezione tra le componenti storiche, scientifiche e tecniche, in grado di produrre conoscenza per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico, memoria storica del nostro paese. Il restauro nella sua dimensione interdisciplinare diventa espressione importante della società e dei mutamenti contemporanei ed un valore aggiunto per la crescita della nostra economia. Poche altre discipline, nell’ultimo secolo, hanno avuto approfondimenti, sperimentazioni, arricchimenti tecnici e metodologici come il “restauro”; e persino riassetti di principio attraverso una vivace dialettica che ha portato ad un cambiamento radicale – teorico e pratico –, al passaggio dal restauro come arte al restauro come scienza. In questa giornata di studi è previsto un breve quadro dell’attività formativa svolta dalla Scuola di Conservazione e Restauro, dalla sua apertura nell’a.a. 2011-2012, per poi passare, attraverso numerosi interventi, alla presentazione di diversi progetti di ricerca su importanti opere d’arte, Crivelli, Barocci, Bosch, Pagani, Mastroianni. I progetti da poco avviati, o nelle loro fasi preliminari, sono un esempio concreto della collaborazione fra diversi ambiti disciplinari cogliendo appieno la lezione di Giovanni Urbani che intendeva “le strutture di tutela”, e potremmo aggiungere in sinergia con quelle di formazione, “come enti di ricerca, fondendo le pratiche conservative con la dimensione conoscitiva del patrimonio, con la pianificazione urbana e del territorio, con lo sviluppo civile”. È in questo contesto che si può e si deve elaborare una nuova, efficace proposta per il rilancio complessivo di un nuovo “modello” per la gestione e la fruizione dei beni culturali, riattivando il circuito identità culturale e ricchezza distribuita, proponendo concrete modalità di razionalizzazione della spesa pubblica e privata nel campo della cultura; individuando ruoli e modelli strutturali di eventuali soggetti di intermediazione nella gestione della cultura e ridisegnando le funzioni conoscitive, di ricerca e di tutela della pubblica amministrazione ripeto in una continua collaborazione fra istituzioni.  

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